La dieta zona low carb

Approfondimenti

In questa sezione illustriamo le strategie nutrizionali alla base della nostra dottrina dietetica, inoltre forniamo spunti di riflessione per comprendere importanza di una dieta equilibrata e di qualità.

 La dieta Low carb

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La dieta low carb nasce dall'evidenza medico scientifica che l'eccesso di zuccheri/carboidrati è dannoso alla salute, perché causa iperglicemia e iper insulinemia, che sono alla base dell' infiammazione e delle malattie metaboliche croniche degenerative quali il Diabete Mellito, le Cardiopatie, Malattie Neuro-degenerative, Sovrappeso, Obesità, e molte altre.
Una dieta a basso contenuto di zuccheri/carboidrati è il primo passo verso una alimentazione più sana, perché riducendo i livelli di insulina e insulino resistenza, si creano le condizioni metaboliche per ridurre infiammazione cronica e utilizzare i grassi come fonte principale di energia, in altre parole si trasforma il corpo in una "macchina brucia grassi" risultando vincente per la perdita di peso, per la salute e per le prestazioni sportive. Gli studi dimostrano che riducendo la quantità di carboidrati si può perdere peso in modo più semplice e migliorano molti marcatori della salute. Inoltre seguendo un dieta low carb ben formulata non è necessario contare le calorie, è possibile una maggiore flessibilità dei pasti, non si devono usare barrette e altri prodotti sostituti di pasti, tutto questo rende la dieta più facile da seguire, meno stressante e efficace.

La Dieta Zona

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La dieta Zona è stata ideata e sviluppata negli Stati Uniti d’America dal Dr. Barry Sears (Dottore in biochimica e specializzato nella terapia del tumore e nel controllo dietetico delle risposte ormonali). Si basa su concreti principi medico-scientifici ampiamente confermati dalle più autorevoli e prestigiose Università di medicina Americane e Europee. Non richiede l'assunzione di nessuna compressa "miracolosa", ne l'utilizzo di barrette o altri sostituti di pasti, la vera dieta zona utilizza solo, nel corretto modo, il farmaco più potente presente in natura “IL CIBO” per trarne i migliori benefici in termini di benessere e salute. 

Ippocrate già nel 450 a.c. sosteneva l’aforisma

“Fa che il cibo sia la tua medicina e che la medicina sia il tuo cibo”.  

Difatti il cibo è il più potente "farmaco" a nostra disposizione.

La dieta Zona  è realmente efficace perché non è una dieta nell’accezione comune del termine, ossia un breve periodo di sacrifici e rinunce per dimagrire (spesso accompagnato da malessere e malnutrizione), per poi ritornare alle solite abitudini alimentari che sono state la causa principale del sovrappeso, dell’obesità, o peggio ancora dell’insorgenza di una patologia cronica.

La dieta Zona è uno stile di vita, è imparare a mangiare bene sempre, ogni giorno, a ogni pasto. La Zona è riduzione definitiva della massa grassa, eliminazione della ritenzione idrica, muscoli più sodi, maggiore resistenza nelle attività sportive.

La Zona è un trattamento non farmacologico di supporto per l’ipertensione, l’iperinsulinemia, l’insulinoresistenza, il diabete di tipo 2, le cardiopatie, le dislipidemie (trigliceridi alti, colesterolo alto- HDL basso, LDL alto), le patologie autoimmuni (artrosi), le malattie infiammatoria (dermatiti, ulcere,ecc), la depressione, l’impotenza, l’affaticamento cronico, l’infertilità, e per molte altre patologie croniche.

Non impone alcun cibo strano o innaturale, le regole da seguire sono poche e semplici:

Equilibrio e Moderazione ogni volta che si mangia, per ricevere in cambio risultati straordinari :

- Maggiore energia e vitalità;

- Maggiore lucidità mentale e maggiore capacità di concentrazione;

- Miglioramento delle Performance Sportive;

- Prevenzione/cura di molte malattie croniche (cardiopatie, diabete 2, cancro,ecc);

- Rallentamento del processo di invecchiamento ( riduzione delle rughe, mantenimento dell’elasticità della pelle, conservazione della massa muscolare, ecc);

- Eliminazione definitiva del grasso corporeo in eccesso;

- Eliminazione della ritenzione Idrica;

Se seguita in modo corretto con la dieta Zona nessuno corre il rischio di patire la fame, né di doversi privare del piacere del cibo, si tratta semplicemente di prestare più attenzione a ciò che si mangia, quanto basta per:

- Equilibrare Proteine, Carboidrati e Grassi;

- Scegliere gli alimenti più salutari;

- Fare attenzione alle quantità degli alimenti. 

Le scelte alimentari dipendono da ciascuno di noi, così come gli effetti Ormonali che ne derivano. Mangiare si deve, tanto vale farlo in modo corretto.

La dieta Zona non comporta obbligatoriamente pesare il cibo con il "bilancino" per il resto della vita, certamente è molto utile almeno inizialmente per acquisire familiarità con le quantità di cibo e i corrispondenti contenuti di Proteine, Carboidrati e Grassi. Dopo un periodo iniziale, circa un mese, per cosi dire di "rodaggio", sarà sufficiente il vostro "occhio" per mangiare correttamente e rimanere in "zona". 

La dieta Zona è alla base della nostra filosofia nutrizionale, da essa prendiamo il principio della moderazione e la consapevolezza che ogni volta che mangiamo possiamo incidere in modo positivo, negativo o neutrale sui nostri ormoni. La nostra strategia nutrizionale si differenzia dalla dieta zona "classica" perché non prevede l'assunzione "obbligata" dei pasti ogni cinque ore, non prevede l'utilizzo di barrette o altri sostituti dei pasti, questo consente una gestione della "dieta" più semplice e affine al tipo di alimentazione dei nostri lontani antenati del Paleolitico. 
La nuova dieta Zona low carb è ancora più efficace in termini di Salute, Energia, Dimagrimento e Performance Sportive, perché ottimizza l'utilizzo dei grassi come fonte di energia principale, ha un migliore impatto sul controllo dell'infiammazione, e fatto egualmente importante è più semplice da seguire.

La dieta Paleo

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La dieta paleolitica tiene conto di un semplice e inconfutabile fatto: 
il nostro DNA è ancora quasi del tutto identico a quello dei nostri lontani antenati.

Questo fa della dieta Paleolitica la base di una Sana Alimentazione.
 

“Un popolo che ignora il proprio passato non saprà mai nulla del proprio presente”  - Indro Montanelli


Per comprendere al meglio quale è l’alimentazione più idonea e affine all’uomo moderno non possiamo ignorare quella che è stata per milioni di anni la dieta dei nostri più lontani antenati durante il periodo Paleolitico.
Sarebbe come comprare una magnifica Ferrari è ignorare le indicazioni sul carburante da utilizzare fornite dalla casa costruttrice. E’ irrazionale, rischioso e dannoso per la “salute” del motore e per le sue performance. Difatti, noi siamo il risultato di milioni di anni di lentissima evoluzione, durante i quali l’uomo si è continuamente adattato all’ambiente circostante, nutrendosi del cibo che la natura gli offriva, esponendosi quotidianamente alla luce solare, riposando un adeguato numero di ore, subendo lo stress quando necessario, muovendosi per cacciare, raccogliere, spostarsi e fuggire dai predatori, faceva quindi regolarmente e naturalmente attività fisica. 
Il nostro organismo si è adattato progressivamente e lentamente a questo stile di vita (dieta), plasmando di conseguenza i nostri geni, per consentirci di “funzionare e vivere” sempre al meglio e con la massima efficacia e efficienza. 
Nello specifico dell’alimentazione, il “carburante” utilizzato dai nostri lontani antenati era rappresentato da carne, pesce, uova, verdure, frutta, bacche, e altro che la natura offriva naturalmente.
Tutto ciò che è lavorato, manipolato e creato dall’uomo in seguito all’avvenuta dell’agricoltura, dell’allevamento, e alla nascita delle industria alimentare, rappresenta un “carburante” nuovo. 
Certamente anche questa volta l’uomo, “macchina straordinaria e meravigliosa”, sarà nuovamente capace di adattarsi a “questo nuovo carburante” ma ciò richiederà moltissimo tempo e causerà moltissimi problemi di salute. 
Alcuni ricercatori affermano che il 75% delle malattie che affliggono l’uomo moderno sono causate dalla discrepanza tra assetto genetico e cibo assunto. Osservando le tribù che vivono ancora allo stato primitivo, si è riscontrata assenza malattie metaboliche che affliggono paesi industrializzati, quali Cardiopatie, Tumori, Diabete Mellito, Morbo di Chron, Morbo Alzhaimer, Morbo di Parkinson, Psoriasi, Tiroiditi, etc.. Malattie che insorgevano rapidamente qualora individui di queste popolazioni migravano nelle città/paesi industrializzati.
La dieta Paleo o Paleolitica è una strategia nutrizionale, e non solo, che prevede il riavvicinarsi allo stile di vita dei nostri lontani antenati, ovviamente compatibilmente con il vivere civile dei nostri tempi. 
Il Paleolitico è stato probabilmente il periodo storico in cui la dieta era più ricca e varia, e la qualità del cibo eccellente. 
Paleo è sinonimo di cibi veri, naturali e nutrienti. In concreto, durante il Paleolitico, il periodo più lungo della storia umana, l’uomo viveva di caccia e raccolta. La carne e il pesce 
rappresentava tra il 30 e il 50% dell’alimentazione e il resto era dato da piante selvatiche, oleaginose e frutta. Non si consumavano latte e latticini di altri animali, cereali raffinati, legumi, ma soprattutto Junk Food.
 Prima dell’addomesticamento degli animali era impossibile per l’uomo assumere latte dopo il periodo dell’allattamento materno. Mungere gli animali selvatici non è facile. L’introduzione dei latticini è un evento recente, prova ne è l’alta incidenza di intolleranza al lattosio e la sua caratteristica distribuzione geografica. 
L’assunzione di latte e latticini potrebbe essere correlata ad una serie di allergie e di reazioni infiammatorie che non sempre si manifestano in maniera evidente a livello clinico. 
Non si consumavano cereali raffinati e derivati. 
I cereali non sono commestibili senza un’intenso processo di lavorazione, che era impensabile nel Paleolitico. Furono introdotti nella nostra alimentazione circa 10.000 anni fa, quando l’uomo si diede all’agricoltura. 
La celiachia è forse l’esacerbazione estrema del potenziale immunogenico dei cereali contenenti il glutine. Esistono oggi prove del fatto che si potrebbe trattare semplicemente della punta di un iceberg che nasconde una serie di reazioni immuni subcliniche. L’intolleranza al glutine si avvicina ad un’entità patologica ben definita con manifestazioni diverse della celiachia. Non sono rari i casi di miglioramento significativo di sintomi come pancia gonfia, mal di testa o eczema grazie all’esclusione dei cereali dalla dieta. 
Non si consumavano Oli vegetali idrogenati. 
Non si consumavano Junk Food, ossia brioche, biscotti, pasta, riso, patatine, panini, caramelle, succhi di frutta, marmellate, etc.. 
Questo perché semplicemente non esistevano. 
In sintesi la dieta Paleo o dieta del Paleolitico è uno stile di vita attivo e sano, in piena armonia con il nostro patrimonio genetico, che fa riferimento alla dieta seguita dai nostri più lontani antenati.

La dieta Chetogenica

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La dieta Chetogenica "ben formulata" rappresenta l'ultima frontiera dell'Alimentazione.
Ben formulata vuole specificare che deve essere pianificata e sviluppata in modo attento, personalizzato e privilegiando gli alimenti di elevata qualità nutrizionale.
Chiarito questo importante aspetto, la dieta chetogenica è una strategia nutrizionale antica come l’uomo, conosciuto dal nostro DNA, da sempre parte integrante della dieta Paleolitica, pertanto è quanto di più fisiologico e naturale per il nostro organismo.
Milioni di anni fa non esistevano alimenti lavorati e raffinati ricchi di zuccheri quali pane, pasta, riso, pizza, biscotti, energy drink, etc, il cibo non era facilmente disponibile, pertanto era difficile assumere elevate quantità di carboidrati/zuccheri.
L'uomo era un predatore cacciatore, la sua fonte principale di nutrizione era la carne.
Il nostro organismo si è adattato e sviluppato su questo tipo di alimentazione.
La dieta chetogenica riprende la dieta dei nostri lontani antenati, riproducendo le condizioni metaboliche necessarie per utilizzare grassi e chetoni come fonte principale di energia. Questo consente di migliorare il metabolismo dell'organismo, di ridurre i livelli di infiammazione e di utilizzare i grassi come fonte principale di energia. Tutto ciò si traduce in un maggiore energia, maggiore lucidità mentale, riduzione del grasso corporeo, riduzione della ridenzione idrica e miglioramento della forma fisica.
La dieta chetogenica migliora il metabolismo gluco-lipidico  rappresentando un utile strumento per contrastare e prevenire molte malattie metaboliche, quali diabete mellito, cardiopatie, malattie infiammatorie croniche dell’intestino, malattie infiammatorie della pelle, Sindrome Ovaio Policistico, etc.
Per ottenere il massimo dei benefici ed evitare carenze nutrizionali, la dieta chetogenica deve essere programmata in modo corretto, ossia ben formulata, con il supporto di esperti consulenti dietisti specializzati e con la supervisione del medico curante/specialista, soprattutto se si assumono farmaci per malattie metaboliche quali il diabete mellito, ipertensione, etc… E' sempre opportuno coinvolgere il propio medico curante prima di intraprendere qualsiasi cambiamento cambiamento dello stile di vita. La nutrizione è una cosa seria, necessita pertanto di un approccio multidisciplinare, per evitare inutili sacrifici o peggio stati di malnutrizione.  

Perché scegliere la dieta Zona low carb?

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Semplice, perché funziona!

La dieta Zona è alla base della nostra strategia nutrizionale, ma tutto è "migliorabile".
Le ultime ricerche medico scientifiche hanno evidenziato l'importanza di ridurre la quantità di zuccheri che si assumono con la dieta, quantità che è molto soggettiva e che riveste un ruolo centrale nella stimolazione dell'insulina e della Salute Metabolica.
Da queste considerazioni nasce la nuova dieta Zona che pone maggiore attenzione alla quantità e qualità dei carboidrati che si assumono con gli alimenti.
Un eccessiva assunzione di zuccheri è la conseguente iper-insulinemia, sono la principale causa di molte malattie croniche degenerative e dell'Obesità.
Oggi molte persone consumano inconsapevolmente troppi zuccheri perché presenti in tutti gli alimenti lavorati/raffinati, ossia pane, pasta, pizza, riso, dolci, biscotti, brioche, gelati, cerali da colazione, succhi di frutta, yogurt, caramelle, cioccolata, bibite gassate, integratori, legumi, ecc, ecc, la lista continua ed è lunghissima. L'assunzione è spesso inconsapevole e nel tempo crea dipendenza, ossia più ne mangiamo più li desideriamo e più difficile farne a meno. Un grande affare per chi li produce e vende, infatti nel 2020 il guadagno delle aziende che vendono farinacei e derivati (biscotti, brioche, cioccolata lavorata, dolci, pasta, riso, pane, ecc) è aumentato, mentre una débâcle per la salute di bambini, giovani, adulti e anziani, e per il sistema sanitario.

Come capire se stiamo eccedendo nell'assunzione di zuccheri? 
Il primo segno tangibile è il sovrappeso/obesità e la ritenzione idrica.

"L'obesità è la risposta fisiologica dell’organismo ad una eccessiva assunzione di carboidrati nella dieta”.

Sovrappeso e obesità sono la diretta conseguenza di un alterata produzione e cattivo funzionamento dell’ormone Insulina: Insulino Resistenza.

L’ insulino resistenza non causa solo sovrappeso/obesità, ma è direttamente correlata all'insorgenza di numerose malattie metaboliche croniche infiammatorie, come la Sindrome Metabolica, le Malattie Cardiovascolari, le Malattie Neurodegenerative, i Tumori, le malattie Autoimmuni, Malattie della Pelle, Sindrome Ovaie Policistiche, ecc.

La nuova alimentazione Zona low carb prevede una minore assunzione di zuccheri, migliore controllo della glicemia e dell'ormone insulina. Tutto questo si traduce in dimagrimento, salute, energia e migliori performance psico fisiche.


Il cibo: il passaporto per la salute

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La dieta Zona low carb è differente dalle altre "diete" in circolazione perché considera il cibo in modo radicalmente diverso da quanto si è fatto finora e da quanto è comunemente detto.
Il cibo difatti è molto più di una fonte calorica, o di qualcosa che si mangia per puro piacere o per calmare l’appetito.

Il cibo è un potente modulatore ormonale, 
e diventa elemento "strutturale" del corpo umano.

Questo da sempre !!!

Ippocrate, il padre della medicina moderna, 2500 anni fa diceva: 

Il cibo sia la tua medicina e la medicina sia il tuo cibo”. 

Parlava già degli effetti ormonali del cibo sull’organismo.
Ci sono voluti 25 secoli per capirlo, è rappresenta oggi il concetto “rivoluzionario” della dieta Zona low carb.
Il cibo per le potenti ripercussioni che provoca all’interno dell’organismo ogni volta che è ingerito, deve essere assunto con maggiore attenzione e non solo come qualcosa che serve a saziarci o a riempire lo stomaco.
Il cibo è probabilmente il più potente "farmaco" a nostra disposizione. Al pari di qualsiasi medicina può aiutare o nuoce, dipende da come è utilizzato. Usato correttamente, il cibo può fornirci maggiore energia e garantire una vita più lunga e più attiva, usato nel modo sbagliato può diventare un nemico privandoci di un organismo sano, di un fisico in forma e di una mente lucida. Cosa ancora peggiore il cibo usato impropriamente può anche accorciarci la vita.

La dieta Zona low carb è mangiare in modo più sano

Qualità, Equilibrio e Moderazione

Qualità, ossia porre più attenzione nella scelta del cibo, preferendo gli alimenti più salutari, perché ricchi di micronutrienti (vitamine, minerali, ecc.), a cibi raffinati e lavorati ricchi di sostanze dannose per l’organismo (grassi saturi, grassi trans, aspartame, zucchero raffinato, ecc).
Equilibrio, si riferisce al rapporto tra i macronutrienti (Proteine-Carboidrati e Grassi), rapporto che dipende dalla peculiari caratteristiche metaboliche di ogni individuo.
Moderazione, significa non eccedere, soprattutto con carboidrati e proteine, ogni eccesso è dannoso all’organismo.
Una maggiore attenzione ogni volta che si mangia per indurre una favorevole risposta Ormonale, soprattutto di Insulina, Glucagone e Eicosanoidi, indispensabile per mantenere tutto il sistema ormonale in equilibrio e ottimizzare il funzionamento e il rendimento dell’organismo.

Un piccolo impegno, un po’ di attenzione ogni volta che si mangia, per un grande risultato : Salute, Energia e Dimagrimento!

Gli Ormoni

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Non sorprende che molte persone sono intrappolate nel perpetuo ciclo aumento peso e perdita di peso.
Perché?
Perché molte delle informazioni che abbiamo ricevuto fino ad ora circa il modo per perdere peso da amici, parenti, riviste, giornali, centri di dimagrimento e persino dal sistema sanitario nazionale sono semplicemente sbagliate.
Negli ultimi 20 anni, queste cattive informazioni sono state responsabili di aver causato la fobia per i grassi. Consumiamo solo cibi senza grassi nel tentativo di rimanere o restare magri. Mangiamo patatine, biscotti, brioche senza grassi; beviamo latte con pochi grassi; compriamo perfino gelati e yogurt senza grassi. E quale è stato il risultato per questa ossessione per i grassi?
Un consistente aumento dell'eccesso di grasso corporeo!!!
Infatti, negli ultimi 10 anni l'obesità è cresciuta notevolmente a dispetto di un minore consumo di grassi da parte di tutta la popolazione Italiana in questo periodo. In America la situazione è ancora più drammatica tanto che nel 1998, il dipartimento di Sanità ha dichiarato uno stato di epidemia di Obesità.
Il perché di questa situazione può stupirti, ma è semplice. Nel tentativo di sconfiggere l'obesità ci è stato detto di combattere contro il nemico sbagliato. Non sono i grassi la causa principale dell'obesità!!!
Mangiare i giusti tipi di grassi in appropriate quantità non fa ingrassare.
Sapete come viene nutrito il bestiame di allevamento per farlo ingrassare ?
Viene nutrito dall’uomo con grandi quantità di cereali (fonte di zuccheri), che contengono pochissimi grassi.
Risultato ?
Il bestiame ingrassa !!!
E gli uomini?
Allo stesso modo: per ingrassare basta che mangino grandi quantità di ZUCCHERI (sotto forma di pane, pasta, riso, biscotti, dolci, cereali da colazione,patate, ecc) senza grassi.
E' la risposta genetica biochimica del vostro  organismo a questo eccesso di carboidrati è ciò che vi fa ingrassare.
Il corpo umano ha bisogno di zuccheri, soprattutto per nutrire il cervello,  ma nelle giuste quantità, non troppo pochi, ma neanche in quantità eccessive. 
E' questa la verità, sei sbalordito?
Il problema è che oggi, più che mai, si consumano grandi quantità, di alimenti (pasta,pane, riso, pizza, patate, biscotti, Coca-Cola, Gatorade, barrette di cioccolato, ecc,ecc.) che sono dei veri e propri concentrati di zuccheri.
La conseguenza: un' overdose di Zuccheri
Troppi carboidrati stimolano un eccessiva secrezione di Insulina -l'ormone dell'accumulo delle scorte-. Dal momento che il nostro corpo ha una limitata capacità di accumulare carboidrati, l' Insulina interviene e converte l'eccesso di carboidrati in grassi e li accumula nei tessuti adiposi. Il nostro corpo ha un illimitata capacità di accumulare cibo sotto forma di grasso. (Il grasso, invece, non stimola la secrezione di Insulina).
Confronto tra dieta consigliata per l'uomo e dieta fatta seguire al bestiame di allevamento: UGUALI in termini di percentuale dei macronutrienti.
In pratica ci è stato consigliato per 15 anni di mangiare come il bestiame, e i risultati si vedono:
In Italia, secondo le ultime statistiche, ci sono 15 milioni di Obesi, il 33% in più di 20 anni fa !!!
La percentuale di obesità infantile è del 25%, la più alta in Europa !!!
Ma cosa peggiore sono aumentate le patologie cardiovascolari, il diabete 2, il cancro, e tante altre...
Quindi se state mangiando più pasta e pane (entrambi derivati dei cereali e quindi carboidrati o zuccheri ) che in passato, e continuate ad aumentare di peso, la prossima volta davanti a un bel piatto di pasta riflettete su quel bestiame ingozzato di cereali.
L'utilizzo o meno del cibo ingerito per soddisfare i bisogni energetici immediati del corpo, dipende dall'equilibrio e dai livelli dei tuoi ormoni. Il cibo se non è utilizzato viene trasformato in grasso e accumulato. Quindi è necessario un equilibrio Ormonale ideale per utilizzare il cibo e evitare che si accumuli come grasso.

La verità sui carboidrati ad alta densità di zuccheri
(pasta –pane- cereali- biscotti- pizza-ecc.)
Ci ripetono continuamente che mangiare la pasta fa bene, perché fa parte della vita.
la verità è che negli ultimi 100.000 anni dal punto di vista genetico l’uomo non è cambiato.
Per la maggior parte di permanenza sulla terra gli esseri umani hanno mangiato solo tre tipi di cibi: proteine magre, frutta e verdura, noci.
I cereali non facevano sicuramente parte dell’ alimentazione con la quale il genere umano si è evoluto.
Quando fu introdotta la coltivazione dei cereali, circa 8.000 anni fa , avvennero immediatamente tre fatti:
1.  La  statura degli uomini calò a causa dell’insufficienza di proteine.
2. Apparvero gli attacchi cardiaci e l’artrite, le malattie della civiltà di cui parlano gli antichi testi medici egizi.
3. Si diffuse l’obesità. Si stima che la percentuale di egizi obesi, con la loro dieta a base di cereali fosse simile a quella degli statunitensi odierni, che sono il popolo più grasso della terra.
I carboidrati ad alta densità di zuccheri (pasta pane riso pizza cereali ) sono stati un vero flagello, altro che manna caduta dal cielo!!!
Questo non significa, che non si possono mangiare pasta- riso-pane- pizza, ecc, ma bisogna avere consapevolezza che questi alimenti sono molto ricchi di carboidrati e di molecole "nuove" per il nostro organismo, pertanto devono essere utilizzate con moderazione, come se fossero dei condimenti, dei piccoli contorni.


Le calorie NON sono tutte uguali

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"La chiave per la perdita di peso è la qualità della dieta, non la quantità".

Una caloria è una caloria. Non importa ciò che mangi, l'importante e poi fare abbastanza attività fisica per "bruciarle". Una frase che abbiamo sentito tutti almeno una volta nella vita. 
La maggior parte dei piani alimentari tiene conto solo delle calorie totali giornaliere.
Sfortunatamente non è vero. Per il nostro corpo una mela non è la stessa cosa di un pacchetto di cracker, a prescindere dal loro apporto calorico. Gli effetti ormonali sono abbastanza diversi, per non parlare della grande differenza nei livelli di nutrienti e del loro diverso impatto sulla mucosa intestinale.
Questo spiega almeno in parte il fallimento della stragrande maggioranza delle strategie nutrizionali somministrate oggi giorno. 
Le calorie contano ma relativamente. Conta molto di più la fonte di provenienza delle calorie. 
Con la dieta Zona low carb, la maggior parte dei pazienti non deve contare le calorie. Questo perché assumendo una più moderata quantità di carboidrati si riduce automaticamente l'appetito, eliminando la necessità di mangiare ogni tre/quattro ore e aumenta notevolmente la capacità di bruciare il grasso corporeo.
Alcuni studi hanno dimostrato che riducendo la quantità di carboidrati giornalieri, si mangiano spontaneamente meno calorie e si possono bruciare più calorie.
La dieta Zona low carb migliora la capacità dei mitocondri, le centrali elettriche delle nostre cellule, di soddisfare i bisogni energetici del nostro corpo in modo da ridurre l'infiammazione e lo stress ossidativo. 


Carboidrati e Insulino Resistenza

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I carboidrati, chiamati anche zuccheri, sono certamente il Macronutriente più consumato/abusato con le attuali diete. Spesso viene assunto in modo inconsapevole e distratto. Quando mangiamo carboidrati, il nostro livello di zucchero nel sangue (noto anche come glucosio nel sangue) aumenta rapidamente. Gli alimenti con più carboidrati, ossia cereali e derivati, cibo raffinato/confezionato, aumentano maggiormente il glucosio. In risposta a questi elevati livelli di glicemia entra in gioco l'insulina: il pancreas produce insulina, un ormone che gestisce il nostro glucosio nel sangue, assicurandosi che non vada troppo in alto. Se segui una dieta ricca di carboidrati, il tuo pancreas deve produrre molta insulina e nel tempo la tua tolleranza per l'insulina aumenta più o meno allo stesso modo della tua tolleranza per l'alcol. Questo si chiama "resistenza all'insulina". È così che le persone diventano diabetiche, mangiando una dieta ricca di zuccheri e carboidrati, costringendo i loro corpi a produrre quantità sempre maggiori di insulina fino a quando non ' non sono in grado di produrre abbastanza per tenere sotto controllo i livelli di glucosio. Quindi ricevono iniezioni di insulina prescritte che mantengono normali i livelli di glucosio, ma peggiorano ulteriormente la loro resistenza all'insulina. Questo schema è molto più diffuso quando i carboidrati ingeriti sono "carboidrati raffinati", ovvero cose come zucchero o sciroppo di mais ad alto contenuto di fruttosio o amidi bianchi, che tendono ad essere assorbiti molto più rapidamente e portano a picchi molto più alti di insulina.

Non c'è da meravigliarsi se i tassi di diabete continuano a salire, il consumo di carboidrati raffinati è alle stelle da decenni in tutto il mondo. Il diabete mellito non è l'unica malattia ad essere causata dall'insulino-resistenza. Il problema poco noto è che l'insulino resistenza è la causa alla base di quasi tutte le malattie croniche moderne. Diabete, ipertensione, malattie cardiache, Alzheimer, cancro - tutte malattie apparentemente distinte che hanno i loro trattamenti separati nella medicina moderna. Tuttavia, nessuno di questi trattamenti distinti standard colpisce effettivamente la radice comune: la resistenza all'insulina. Queste malattie non sono indipendenti. Più aggressivamente si tratta il diabete di tipo 2 con l'insulina, più aumenta in modo esponenziale il rischio di Alzheimer, Cancro, Cardiopatie,  Sovrappeso e Obesità. I Diabetici sono resi più grassi e possono morire più velocemente nonostante il glucosio perfetto. Non è il glucosio! 





Il diabete mellito

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Dichiarazione di non responsabilità: le seguenti informazioni sono solo informazioni generali e non intendono sostituire una consultazione con un medico specialista.

Il diabete mellito è una malattia oggi molto comune, mortale e costosa. 
Si stima che 1 adulto su 11 in tutto il mondo abbia il diabete e che sia responsabile dell'11% dei decessi ogni anno, con un costo di 626 miliardi di euro solo in costi diretti.
Il diabete di tipo 2 è la forma più comune di diabete, rappresenta il 90-95% dei casi e per decenni è stata una preoccupazione internazionale in rapida crescita. 
Il diabete di tipo 2 è caratterizzato da resistenza all'insulina guidata da iperglicemia cronica ed è comunemente diagnosticato da misurazioni della glicemia come concentrazioni di glucosio nel sangue a digiuno di 7,0 mmol / L o superiori o valori di emoglobina glicata (HbA 1c ) del 6,5% (48 mmol / mol) ) o sopra. È associato a diversi fattori di rischio tra cui la genetica, lo stile di vita, ma di gran lunga il fattore di rischio più comune è l'alimentazione.
Gli interventi dietetici strutturati sono fortemente raccomandati per i pazienti con diabete, con varie linee guida da parte di organizzazioni autorevoli. Prima della scoperta dell'insulina, le diete che enfatizzavano la restrizione dei carboidrati erano state ampiamente utilizzate nella gestione del diabete, ma più recentemente sono cadute in disgrazia, causa l'avvento dell'insulina esogena e di altri farmaci. Poiché un meccanismo fondamentale alla base del diabete di tipo 2 è la resistenza all'insulina guidata in parte dall'iperglicemia cronica, è stato suggerito che la riduzione dell'assunzione alimentare di carboidrati, la maggior parte dei quali viene assorbita come glucosio o fruttosio, per migliorare il controllo della glicemia e gli esiti del diabete di tipo 2.Il diabete mellito tipo 2, un tempo definito come diabete dell'adulto, oggi colpisce sempre di più anche i bambini con percentuali sempre maggiori. Il diabete mellito tipo 2, altro non è che il risultato di un eccessiva assunzione di zuccheri, associato a insulino resistenza, che causa l'incapacità dell'organismo di controllare i livelli di glicemia. La soluzione è apparentemente semplice, ridurre l'assunzione di zuccheri, evitando il "cibo spazzatura" ed altri "insospettabili" alimenti ricchi di zuccheri, quali pane, pasta, pizza, riso, ecc. ecc.. Ovviamente deve esserci la volontà di volerlo fare, elemento senza il quale nulla è possibile. Allora ecco "tamponare" farmaci o altri rimedi non risolutori, che spianano la strada alle nefaste complicanze del diabete mellito, quali nefropatie, cardiopatie, demenza, amputazioni, ecc.. Anche nel caso del diabete tipo 1, un alimentazione a ridotta assunzione di carboidrati si è dimostrata essere molto utile ed efficace per evitare iper e ipoglicemie, ridurre assunzioni insulina e prevenire complicanze future. Sono sempre maggiori gli studi e le ricerche medico scientifiche che evidenziano  come una dieta low carb ben formulate possono sperimentare tassi più elevati di remissione del diabete senza conseguenze negative rispetto ad altre diete comunemente raccomandate per la gestione del diabete di tipo 2 (ad esempio, diete a basso contenuto di grassi).

Cosa dovrebbe sapere un diabetico prima di passare a una dieta a basso contenuto di carboidrati.

Una dieta a basso contenuto di carboidrati è senza dubbio una delle vie per un'ottima compensazione del diabete mellito (ovvero mantenere i livelli di glucosio nel sangue nel range ottimale), in molti casi permette addirittura di mantenere normali livelli di glucosio nel sangue senza bisogno di cure farmacologiche. 
Se stai assumendo farmaci anti-diabetici, come l'insulina, dovresti sempre informare il tuo medico di un cambiamento nella tua dieta, poiché i farmaci potrebbero non essere compatibili con una dieta a basso contenuto di carboidrati e potrebbero causare gravi complicazioni se cambi la tua dieta. Per alcuni farmaci è necessario ridurre la dose dopo un cambiamento nella dieta, per alcuni è necessario interromperli.





I Chetoni

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 La parola chetogenica è usata per descrivere le diete a bassissimo contenuto di carboidrati perché quando mangi in questo modo, il tuo corpo genera chetoni. 
Quando i carboidrati sono limitati al di sotto di una certa quantità, il tuo corpo passa dall'essere alimentato principalmente da carboidrati (glucosio) ad essere alimentato principalmente dal grasso. I chetoni sono generati come sottoprodotto della scomposizione e della combustione dei grassi.   

La presenza di chetoni non è nulla da temere. Sono una parte normale della fisiologia umana. I libri di testo di biochimica sono chiari su questo punto: “I corpi chetonici sono un combustibile normale per una varietà di tessuti e fanno parte di un modello complesso di metabolismo del combustibile. […] Molti tessuti preferiscono utilizzare acidi grassi e corpi chetonici come combustibili ossidabili al posto del glucosio. […] L'acetoacetato e il β-idrossibutirrato prodotti dal fegato sono ottimi combustibili per molti tessuti non epatici [fuori dal fegato], inclusi il muscolo cardiaco, il muscolo scheletrico e il cervello, in particolare quando il glucosio scarseggia”.

Il Dr. Stephen Phinney e il Dr. Jeff Volek, due importanti ricercatori chetogenici, hanno scritto nel loro libro, The Art and Science of Low Carbohydrate Living, "La chetosi nutrizionale è per definizione uno stato metabolico benigno che dà al metabolismo umano la flessibilità necessaria per affrontare la carestia o importanti cambiamenti nei combustibili dietetici disponibili”. Anche il  Dr. Robert Atkins, creatore della famosa dieta Atkins, ha usato la parola "benigno" per quanto riguarda la chetosi nutrizionale. Ma considerando le numerose condizioni di salute che possono migliorare con l'adesione a una dieta chetogenica, si può sostenere che la chetosi non è solo benigna, è decisamente benefica.

Perché spesso si sente parlare male dei chetoni? 

Il motivo è che le molecole di chetoni sono acide. Il corpo mira a mantenere il sangue leggermente alcalino, quindi se la concentrazione di chetoni nel tuo sangue diventa troppo alta, il sangue può diventare eccessivamente acido, che è davvero una situazione potenzialmente pericolosa per la vita. Ma è importante sapere che questo non accade quasi mai esclusivamente a causa della restrizione di carboidrati nel contesto di una dieta chetogenica.

E' importante distinguere tra chetosi nutrizionale e chetoacidosi, ci sono tre principali differenze tra chetoacidosi e chetosi nutrizionale. 

1. Nella chetosi nutrizionale, il livello di chetoni rimane entro un intervallo di sicurezza. 

Nello stato metabolico indotto da una dieta chetogenica, i livelli di chetoni nel sangue generalmente rimangono al di sotto di 4,0 o 5,0 mmol/L. In effetti, la maggior parte delle persone vede raramente livelli così alti a meno che non stiano facendo un digiuno prolungato o di più giorni, nel qual caso i chetoni nel sangue possono arrivare fino a 6,0 o 7,0 mM. 4,5  In una dieta chetogenica quando qualcuno non è a digiuno, i livelli di chetoni variano, ma un intervallo tipico è compreso tra 0,5 e 5,0 mM, sebbene non vi sia una definizione formalmente concordata. (Se il tuo livello è leggermente più basso, più vicino a 0,2 o 0,3 mM, sei ancora in chetosi, solo a un livello basso.) Confrontalo con la chetoacidosi, in cui i chetoni nel sangue possono raggiungere i 15-25 mM. Questo è da cinque a dieci volte superiore alla gamma comunemente osservata nella chetosi nutrizionale.

Non confondere chetosi nutrizionale e chetoacidosi solo perché entrambi hanno "cheto" nel loro nome. 
La differenza nella concentrazione di chetoni nella chetosi nutrizionale e nella chetoacidosi è come la differenza tra una leggera brezza primaverile e un uragano. Entrambi coinvolgono il vento, ma sono mondi a parte in termini di grandezza dell'impatto. Non vuoi che un uragano distrugga la tua casa, ma una leggera brezza primaverile attraverso il portico anteriore è molto piacevole.  

Il motivo per cui i chetoni nel sangue non continuano a salire sempre più in alto con una dieta chetogenica è perché sono regolati da una normale fisiologia metabolica. Quando il livello di chetoni inizia a salire, viene rilasciata una quantità molto piccola di insulina. Non tanto quanto si mangia qualcosa di zuccherato o di amido, solo una piccola quantità, che è sufficiente per impedire ai chetoni di raggiungere un livello pericoloso. L'aumento del livello di chetoni è ciò che dice al tuo corpo di rallentare la produzione di più chetoni. Quindi, a meno che tu non abbia il diabete di tipo 1 difficile da controllare o ti trovi in ​​un'altra situazione in cui potresti non avere un'adeguata insulina, c'è poco pericolo che il tuo sangue abbia una concentrazione patologica di chetoni con una dieta cheto.

2. Nella chetosi nutrizionale, il sangue non diventa acido.

Ai livelli di chetoni generalmente raggiunti con una dieta chetogenica, il tuo corpo non ha problemi ad attivare il suo sistema tampone integrato, quindi il pH del sangue rimane entro un intervallo perfettamente normale e sicuro. È solo quando il livello di chetoni diventa eccessivo che sopraffa questa capacità tampone e il tuo sangue diventa acido. Lascio a Drs. Phinney e Volek per spiegare di nuovo:

“C'è un mito persistente secondo cui la chetosi nutrizionale provoca un'acidosi clinicamente significativa, nonostante le prove schiaccianti del contrario. Sì, il modesto aumento dei chetoni sierici sposterà leggermente la chimica del siero verso l'estremità acida, ma i valori del pH del sangue e del bicarbonato sierico rimangono quasi sempre ben all'interno dell'intervallo normale. […] In altre parole, la capacità tampone di esseri umani altrimenti sani è in grado di compensare l'intera gamma di chetosi nutrizionale senza alcun disturbo metabolico significativo.

“Uno dei tanti miti sulle diete chetogeniche è che fanno entrare il corpo in uno stato di acidosi. Ciò deriva dal fatto sfortunato che molti medici e profani allo stesso modo confondono la chetosi nutrizionale (chetoni nel sangue a 1-3 millimolare) con la chetoacidosi (chetoni nel sangue superiori a 20 millimolari). Nella chetosi nutrizionale, il pH del sangue a riposo rimane normale... Al contrario, nella cheto-acidosi, il pH del sangue è abbassato in modo anomalo dall'accumulo di chetoni 10 volte maggiore. Suggerire questi due stati o simili è come equiparare una pioggia leggera a un diluvio perché entrambi coinvolgono l'acqua”.

3. Nella chetosi nutrizionale, la glicemia è normale.

Nei casi di chetoacidosi diabetica, non sono solo i chetoni ad essere alle stelle, ma anche tipicamente la glicemia, nell'intervallo 250-600 mg/dL (13,9-33,3 mM). 8  In effetti, alcuni ricercatori ipotizzano che la chetoacidosi sia definita "da acidosi metabolica, glicemia alta e presenza di corpi chetonici nel sangue e nelle urine". 8  Nella chetosi nutrizionale che deriva da una dieta chetogenica, almeno due di queste non si applicano: acidosi e glicemia alta. I chetoni saranno presenti nel sangue e nelle urine, ma a livelli molto inferiori a quelli osservati nella chetoacidosi.

Eccezione importante

Ci sono state segnalazioni di chetoacidosi anche quando la glicemia di qualcuno è normale e anche tra persone che non hanno il diabete. Questo è chiamato chetoacidosi euglicemica. Tuttavia, è importante notare che questo non accade spontaneamente e che le diete chetogeniche da sole non portano a questo. Ci sono alcune rare condizioni mediche che possono provocare chetoacidosi euglicemica, ma una delle cause più comuni è l'uso di farmaci chiamati inibitori del co-trasportatore di sodio glucosio-2. (SGLT-2i, utilizzato sia per il diabete di tipo 2 che per il diabete di tipo 1.).  Non è noto con certezza quale sia il meccanismo con cui questi farmaci inducono la chetoacidosi, ma potrebbe essere che inducano i reni a riassorbire i corpi chetonici e aumentino anche la secrezione di glucagone riducendo la secrezione di insulina, che stimolerebbe la decomposizione del grasso e l'aumento dei chetoni . Ci sono state numerose segnalazioni di questo in persone che usano questi farmaci la cui glicemia era <200 mg/dL (11,1 mM). La maggior parte dei rari casi di chetoacidosi tra le persone che seguono diete a basso contenuto di carboidrati o cheto si sono verificati in persone che usano questi farmaci per il diabete; l'acidosi non è stata causata dalla dieta stessa. Come sempre, collabora con il tuo medico se hai dubbi su eventuali farmaci che potresti assumere. Non aggiustare o interrompere mai i farmaci da solo.   

 

Riassumendo

È probabile che una dieta chetogenica induca chetoacidosi in assenza di fattori complicanti? No, se ben formulata, il tuo corpo ha una complessa rete di controlli ed equilibri per mantenere il livello di chetoni, e quindi l'acidità del sangue, entro un intervallo sicuro. E' però sempre consigliato evitare il "fai da te" e rivolgersi a dietisti qualificati e preparati nella gestione di una dieta a basso contenuto di carboidrati, informando e rendendo partecipe sempre anche il medico di famiglia ed eventuali medici specialisti. Il lavoro in team è fondamentale!

  1. Devlin, T., ed. (2011). Libro di testo di biochimica con correlazioni cliniche (7a edizione). Hoboken, NJ: John Wiley & Sons, Inc. p.699-700.
  2. Volek, JS. & Phinney SD. (2011). L'arte e la scienza della vita a basso contenuto di carboidrati. Oltre l'obesità, LLC. pag.5.
  3. Staverosky T. Perdita di peso chetogenica: l'abbassamento dei livelli di insulina è il gigante addormentato nella cura del paziente. J Med Pract Manage. 2016 settembre;32(1):63-66.
  4. Cahill GF Jr, Veech RL. Chetoacidi? Buona medicina? Trans Am Clin Climatol Assoc. 2003;114:149-163.
  5. Hashim SA, Van Itallie TB. Chetone body therapy: dalla dieta chetogenica alla somministrazione orale di chetone estere. J Lipid Res. 2014;55(9):1818-1826.
  6. Volek, JS. & Phinney SD. (2011). L'arte e la scienza della vita a basso contenuto di carboidrati. Oltre l'obesità, LLC. p.167.
  7. Volek, JS. & Phinney SD. (2012). L'arte e la scienza delle prestazioni a basso contenuto di carboidrati. Oltre l'obesità, LLC. pag.35.
  8. Hörber S, Hudak S, Kächele M, et al. Glicemia alta insolita nella chetoacidosi come prima presentazione del diabete mellito di tipo 1. Endocrinolo Diabete Metab Case Rep. 2018;2018:18-0094.
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